PRP: il trattamento che rigenera i tessuti 

PRP_ IL TRATTAMENTO CHE RIGENERA I TESSUTI

Il Platelet-rich plasma o Plasma ricco di Piastrine (PRP) proprio come suggerito dal nome è un composto emoderivato autologo. Formato da una base di plasma presenta un’alta concentrazione di piastrine.

Si inietta per rinnovare le cellule nei tessuti molli e nelle ossa e stimolare la crescita dei capelli. Con il termine autologo si indica la provenienza del sangue dal paziente stesso.

Con il termine emoderivato invece si intende che il PRP è un trattamento derivato dal sangue. PRP è da alcuni anni uno dei trattamenti preferiti dai medici nella chirurgia plastica rigenerativa, nella dermatologia e nell’ortopedia.

Questo grazie alla sua alta concentrazione di fattori di crescita capaci di stimolare il rinnovamento cellulare.

Uno degli utilizzi più richiesti al momento è il PRP per combattere la caduta dei capelli. In altri casi come trattamento post operatorio nel caso di trapianto di capelli.

In questo articolo ci concentreremo prima sull’utilizzo del PRP per capelli e successivamente sugli altri utilizzi.

Il PRP per capelli 

Negli ultimi anni il PRP è al centro di una grande curiosità collettiva, sia da personale medico che dai ricercatori. Negli anni questo numerosi studi sui benefici del PRP in diversi ambiti della medicina.

L’utilizzo del PRP, però, non è una novità. I primi dati sull’uso del PRP risalgono a più di 30 anni fa. Nonostante i primi scetticismi sull’utilizzo di questa terapia, diversi studi hanno dimostrato l’efficacia del PRP in ambito estetico, ortopetico e odontoiatrico.

Un campo in cui il PRP si studia e successivamente utilizza è la Tricologia. La Tricologia è la branca della Dermatologia che studia e cura le patologie di capelli e peli.

Si cercava infatti un’alternativa biologica e possibilmente autologa per il trattamento della caduta dei capelli in particolar modo legata all’alopecia androgenetica.

Possibilmente un’alternativa che non presentasse un alto numero di effetti collaterali. Sebbene ci siano farmaci in grado di aiutare con questa patologia, come il Minoxidil e Finasteride, l’alto numero di effetti collaterali non li rendono la soluzione migliore per tutti i pazienti.

Questo trattamento PRP è infatti un prodotto derivato dal paziente stesso e quindi riconosciuto dal nostro corpo come autologo.

Riduce quindi al minimo il numero di effetti collaterali, la possibilità di rigetto e gli effetti collaterali. In questa sezione dell’articolo verrà analizzato l’utilizzo del PRP nel campo della Tricologia.

Trattamento PRP: Cos’è?

In una normale fialetta di sangue si trovano il 93% di globuli rossi, il 6% di piastrine e l’1% di cellule bianche. Per ottenere il PRP bisogna modificare questa concentrazione.

Nello specifico si invertono le percentuali di cellule normalmente presenti nel sangue. Tramite il processo di centrifugazione del sangue infatti si ottiene il 94% di piastrine e una concentrazione del 5% di globuli rossi.

Questa alta concentrazione di piastrine è all’incirca 5 volte la normale concentrazione per μl. L’alta concentrazione è risultata adatta a rigenerare i tessuti del corpo umano.1   

La capacità di rigenerare i tessuti è data dagli innumerevoli fattori di crescita e citochine. Le citochine sono molecole proteiche capaci di influenzare il comportamento e la rigenerazione delle cellule.

Quindi la possibilità di rigenerare le cellule più velocemente permette una maggiore facilità nel rimarginare le ferite, a rigenerare la cartilagine, il menisco e a nutrire correttamente cellule e bulbi piliferi, aiutando quindi anche in caso di caduta di capelli.

L’utilizzo di materiale autologo, cioè proveniente dallo stesso paziente, ha il vantaggio di eliminare le possibilità di rigetto e velocizzare il decorso che segue l’intervento.

Il principio del sangue autologo è lo stesso dell’autotrapianto di capelli: utilizzando gli stessi capelli del paziente il corpo riconoscerà il materiale biologico come autologo e non rigetterà i capelli.

Il PRP per Alopecia Androgenetica 

L’alopecia androgenetica è una patologia che affligge uomini e donne ed è legata a cause genetiche e aggravata da fattori ormonali o medicinali.

Secondo alcuni studi l’alopecia androgenetica colpisce l’80% degli uomini e il 40% delle donne caucasici.2  

L’Alopecia Androgenetica affligge maggiormente la popolazione caucasica rispetto a persone di origine asiatica, africana e latino-americana.

Generalmente l’alopecia androgenetica porta alla caduta dei capelli in modalità differenti nell’uomo e nella donna.

Le donne tendono a perdere i capelli in maniera omogenea con una perdita di quantità e volume diffusa sebbene ci siano alcuni casi, più rari, in cui la perdita di capelli è concentrata nella parte superiore e centrale della testa.

Negli uomini invece la caduta dei capelli parte con una stempiatura per arrivare poi, nei casi più gravi, alla perdita di capelli nella parte centrale alta dei capelli.

I benefici del PRP

Ci sono una serie di trattamenti disponibili per l’alopecia androgenetica questi sono farmaci con diversi effetti collaterali e portano solo ad effetti limitati.

Ad esempio il Minoxidil causa prurito, irritazione e rossori mentre il Finasteride porta ad assenza di desiderio sessuale e impotenza.

Non si trova ad oggi una cura in grado di fermare l’Alopecia Androgenetica, l’unico rimedio permanente è il trapianto di capelli.

Possiamo considerare il PRP un ottimo aiuto per ritardare gli effetti dell’Alopecia e per prendersi cura dei capelli che non sono caduti.

Prima di richiedere il trattamento il paziente dovrà accertarsi di soffrire di Alopecia Androgenetica, escludendo tutte le altre possibili cause.

Un medico escluderà cause tutte le cause ormonali, stress, effetti collaterali di farmaci e patologie. Una volta ottenuta una diagnosi da parte del medico, il paziente che soffre di Alopecia Androgenetica potrà sottoporsi a questo trattamento.

Benefici del PRP per l’Alopecia Androgenetica:

Perché sottoporsi al PRP se si soffre di Alopecia Androgenetica? Quali sono i benefici?

  • Bulbi dei capelli diventano più spessi, rallentandone la caduta;
  • I bulbi dei capelli dormienti tornano a crescere;
  • Capelli sono più forti e sani;
  • I capelli appaiono più voluminosi;
  • Il capello, più forte, tende a spezzarsi meno frequentemente;
  • La dermatite seborreica con produzione di eccessivo sebo e forfora viene alleviata;

Studio dell’Università Tor Vergata

La scienza ha dunque provato a cercare un approccio più adatto al corpo umano. Possibilmente non medicinale e con un numero il più possibile limitato di effetti collaterali.

Tramite un grande numero di studi si è dimostrato che il PRP sia un ottimo alleato nella cura dell’alopecia androgenetica.

Uno studio del 2011 condotto da un chirurgo plastico, un biologo e un patologo dell’Università Tor Vergata e un dermatologo dell’Università del Sacro Cuore di Roma, il PRP ha degli effetti positivi sull’alopecia androgenetica maschile senza portare gravi effetti collaterali.2

Il PRP ha dimostrato di essere capace di promuovere la crescita del capello nutrendo il follicolo. Il PRP viene iniettato nella parte sottocutanea in cui il bulbo è presente.

Aiuterà il processo di nutrimento e rigenerazione cellulare. Bisogna ricordare che il PRP non farà ricrescere i capelli nelle zone dove sono caduti irrimediabilmente.

Non esiste alcun farmaco, infatti, in grado di far nascere un nuovo bulbo e quindi nuovi capelli. Il plasma arricchito di piastrine o PRP nutrirà il follicolo rendendolo più spesso.

Questo aiuta il bulbo a rimanere saldo nel cuoio capelluto. Renderà i capelli più spessi in diametro rendendoli più voluminosi alla vista.

Il questo modo il PRP non cura l’Alopecia Androgenetica poiché non è in grado di far ricrescere i capelli. In casi di Alopecia infatti il bulbo è assente nelle zone calve e il PRP non può crearne uno nuovo.

Diversi studi hanno mostrato però risultati soddisfacenti e pazienti soddisfatti del risultato del PRP nei capelli esistenti.

Altri Studi

Altri studi hanno inoltre collegato la presenza di dermatite seborroica alla maggiore perdita di capelli in caso di Alopecia Androgenetica.

La dermatite seborroica è una patologia che affligge principalmente il cuoio capelluto e causa prurito, produzione di squame untuose e una eccessiva produzione sebacea.

L’eccessiva produzione di sebo influisce negativamente sul bulbo del capello aumentando così la caduta dei capelli.

Ovviamente questo tipo di dermatite non è la causa della caduta di capelli ma può influenzare la caduta in caso di alopecia.

Secondo alcuni studi il PRP aiuta a regolare la produzione di sebo ed è considerato un aiuto in caso di dermatite seborroica.

Il PRP post trapianto di capelli 

  1. Trapianto di capelli: Ad oggi il trapianto di capelli viene considerato come l’unica soluzione definitiva in grado di risolvere il problema dell’Alopecia Androgenetica. Il trapianto di capelli risolve la mancanza di bulbi piliferi nella zona calva del paziente semplicemente spostando i capelli dello stesso paziente dall’area donatrice. L’area donatrice, cioè la zona della nuca del paziente, è geneticamente resistente agli effetti dell’Alopecia e della caduta dei capelli. Prelevando dunque i capelli dalla zona donatrice si assicura non solo l’assenza del rigetto dato che si tratta di radici autologhe ma si assicura che i capelli non cadranno a causa dell’alopecia androgenetica.
  2. Benefici del PRP: Sebbene non sia una necessità, alcuni dottori consigliano ai pazienti di sottoporsi al PRP dopo il trapianto di capelli. Perché sottoporsi al PRP dopo il trapianto di capelli?
  • I capelli trapiantati crescono più forti e sani;
  • I bulbi dei capelli autogeni diventano più doppi rallentandone la caduta;
  • Le ferite del trapianto guariscono più velocemente;
  • La forfora e la produzione di sebo diminuiscono;

Perché usare il PRP capelli dopo il trapianto?

Bisogna sottolineare che la riuscita del trapianto di capelli non dipende dal trattamento PRP ma viene considerata un aiuto per migliorare i risultati e favorire il processo di guarigione.

È stato dimostrato infatti come questo trattamento aiuti la crescita e la qualità dei capelli trapiantati. Il principio è lo stesso del PRP in caso di caduta di capelli.

Il trattamento PRP viene iniettato nella parte della cuoio capelluto in cui sono presenti i bulbi piliferi, la radice del capello.

Grazie ai suoi fattori di crescita contenuti in questo concentrato il plasma ricco di piastrine nutre le radici del capelli trapiantati non solo rendendole più doppie, quindi più salde all’interno della cute, ma anche mantenendo il capello più sano e forte.

Anche in questo caso bisogna sottolineare che questo trattamento non farà crescere un maggior numero di capelli poiché è impossibile creare un bulbo pilifero ma aiuterà i capelli che sono stati trapiantati.

Processo di guarigione

Un altro vantaggio del PRP è la velocizzazione del processo di guarigione post operatorio: grazie alla capacità del plasma ricco di piastrine di stimolare il rinnovo cellulare, il paziente che si sottoporrà a questo intervento avrà un processo di guarigione del cuoio capelluto più veloce.

Un altro vantaggio di questo trattamento è dato dalla riduzione della produzione di forfora e sebo (dermatite seborreica), considerati secondo alcuni studi come sintomi che possono aumentare la perdita di capelli.

Non tutti i pazienti, però, necessitano di questo trattamento dopo il trapianto di capelli. Solitamente, dopo il trapianto di capelli, sarà il dottore a consigliare o meno cicli di PRP al paziente nel caso in cui ritenga questo ne abbia bisogno e possa aiutare con i risultati del trapianto.

Infiltrazioni PRP: quante sedute sono necessarie? 

Il trattamento del plasma ricco di piastrine utilizza il sangue del paziente e le sue proprietà di guarigione e rinnovo cellulare.

Questo trattamento, come tutti i trattamenti medicinali, ha un’azione limitata nel tempo e richiederà dunque costanza da parte del paziente.

Spesso i pazienti, sbagliandosi, pensano al PRP come ad un liquido miracoloso in grado di far crescere i capelli dopo un solo utilizzo.

Per ottenere risultati ottimali il paziente dovrà ripetere il trattamento nel tempo. Anche in questo caso, come spesso in caso di terapie medicinali, dipende dai bisogni del paziente e dal parere medico.

Solitamente i primi 3 trattamenti vengono effettuati a distanza di 4-6 settimane con un mantenimento negli anni successivi  da 1 a 3 trattamenti all’anno.

Solamente un medico saprà consigliare quante volte sottoporsi al trattamento e il paziente dovrà seguire attentamente i consigli medici.

Come si ottiene il PRP? 

La preparazione del trattamento PRP è semplice ma richiede un medico esperto e preparato che segua le normative del Ministero della Salute sulla preparazione di prodotti medicinali emoderivati.

Sarà di vitale importanza affidarsi ad un medico preparato con una struttura che rispetta i più rigidi standard di pulizia e igiene per evitare rischi ed effetti collaterali.

Gli step per la preparazione del trattamento del Plasma Ricco di Piastrine sono:

  1. Una fialetta di sangue viene prelevata tramite venipuntura dal paziente, quindi come un normale prelievo del sangue;
  2. Questo sangue non viene raffreddato in nessun momento ma centrifugato con una velocità bassa;
  3. Il plasma separatosi dal resto delle componenti rimasto nella parte alta della provetta, poiché più liquido, verrà prelevato;
  4. Il composto rimanente verrà centrifugato a velocità più alta per ottenere un concentrato ricco di piastrine;
  5. In questo momento il composto formatosi sarà 1/3 PRP, nel fondo della provetta, 2/3 plasma povero di piastrine, nella parte superiore;
  6. Il medico terrà la parte ricca di piastrine e la miscelerà a 2-4 ml di plasma prelevato precedentemente;
  7. Adesso il preparato è attivato esogenamente da trombina, cloruro di calcio o trauma meccanico. In caso in cui il PRP dovesse essere utilizzato in tessuti molli non necessiterebbe attivazione, dal momento che verrebbe attivato naturalmente dal Collagene presente nei tessuti; 3

Il rilascio del fattore di crescita avviene nei primi 10 minuti dall’attivazione, sia essa manuale o chimica, quindi la somministrazione deve avvenire nei primi 10 minuti dall’attivazione per un effetto ottimale.

Trattamento PRP: Come viene somministrato? 

La fase successiva a quella di preparazione è la fase di somministrazione. Dopo aver attivato il PRP il medico ha 10 minuti per procedere alla somministrazione.

Il PRP si somministra tramite iniezione con siringa direttamente nella zona interessata. Nel caso di PRP per capelli, il medico provvederà ad iniettare il PRP direttamente nella cuoio capelluto del paziente in diversi punti.

Il medico inietterà il trattamento alla stessa profondità dei bulbi piliferi nella zona che presenta calvizie o nella zona dove è stato eseguito il trapianto di capelli effettuando iniezioni a 2-3 cm di distanza.

In linea generale tutta la procedura, tra prelievo del sangue, preparazione e somministrazione dura meno di un’ora.

La somministrazione fa male? 

Quando si tratta l’argomento del dolore bisogna sempre ricordare che il dolore è un fattore personale e la soglia di dolore cambia da paziente a paziente.

In linea generale possiamo dire che l‘iniezione del trattamento PRP non prevede alcun tipo di anestesia poiché la somministrazione di anestesia e la somministrazione del PRP richiedono lo stesso tipo di iniezione sottocutanea.

Solitamente i pazienti riferiscono di aver provato non tanto dolore quanto fastidio durante la somministrazione del PRP. Fortunatamente la somministrazione di tale trattamento richiede tempi brevi, all’incirca 10 minuti.

Nel caso in cui il paziente avesse paura degli aghi o una soglia di dolore bassa sarà possibile somministrare sedativi per via orale o respiratoria o applicare un gel sul cuoio capelluto che riduca il dolore.

In questi casi si consiglia al paziente di consultare il proprio medico e decidere con lui l’opzione più adeguata.

Chi somministra il PRP? 

Chi somministra le infiltrazioni con PRP? Il trattamento PRP è sempre somministrato da un medico con esperienza in trattamenti emoderivati, cioè trattamenti che utilizzano sangue o derivati del sangue.

Il medico, inoltre, dovrà utilizzare tutte le indicazioni fornite dal Ministero della Salute, il ministero che regola l’utilizzo di tali sostanze.

Sarà di massima importanza inoltre rivolgersi ad una clinica professionale che rispetti i parametri di igiene e pulizia più alti o si potrà correre il rischio di infezioni o malattie.

Nel caso in cui il paziente si sottoponga a trapianto di capelli e successiva terapia PRP all’estero e voglia trovare un altro dottore per il proseguimento di tale terapia, potrà rivolgersi a dermatologi, tricologi o medici specializzati nel trapianto di capelli.

PRP e effetti collaterali 

Uno dei lati positivi del PRP è la possibilità di utilizzare il sangue del paziente, in modo da evitare rigetto, rischi legati a malattie e gruppi sanguigni non adatti.

Sebbene questo tipo di trattamento venga considerato quasi privo di effetti collaterali rimangono ancora alcune possibilità. Le principali sono:

  1. Infezioni: l’utilizzo di sostanze emoderivate è una pratica delicata che dovrebbe essere eseguita rispettando ogni regola sull’igiene, nel caso in cui questo non avvenisse ci potrebbero essere problemi di infezioni nel paziente; qualora si sospetti il rischio di infezione il paziente deve immediatamente contattare il proprio medico; scegliendo una clinica autorizzata dal Ministero della Salute e seguendo i consigli del proprio medico nei giorni successivi alla procedura i rischi di infezioni sono estremamente rari;
  2. Leggero sanguinamento: a causa delle iniezioni il paziente potrebbe notare lieve sanguinamento per alcune ore dopo essersi sottoposto al trattamento; non bisogna preoccuparsi perché un lieve sanguinamento è da considerarsi normale;
  3. Intorpidimento: il paziente presenta una sensazione di intorpidimento al cuoio capelluto che può essere sia legata alle iniezioni sia ad un possibile danneggiamento di nervi; bisogna mantenere la calma e rivolgersi al proprio medico; solitamente anche nel caso in cui ci fosse un danneggiamento dei nervi la zona affetta sarebbe così piccola da permettere la naturale e autonoma guarigione;
  4. Mal di testa: Nelle ore successive alla somministrazione del trattamento PRP il paziente potrebbe avere mal di testa; in questo caso si consiglia di riposare e di assumere un antidolorifico da banco per risolvere il problema;

Chi non è un candidato per il PRP? 

Sebbene il trattamento PRP sia un trattamento non invasivo adatto a quasi ogni tipo di persona, ci sono alcuni casi in cui questa procedura va evitata.

In ogni caso, solo un medico sarà in grado di indicare chi è il candidato ideale per il trattamento PRP. In linea generale le seguenti persone dovrebbero evitare il trattamento PRP:

  1. Donne in stato di gravidanza o che allattano;
  2. Affette da cancro;
  3. Affette da malattie o infezioni del sangue;
  4. In fasi acute di malattie croniche;
  5. Se utilizzano alcuni medicinali tra cui fluidificanti del sangue;
  6. In caso di ferite al cuoio capelluto;
  7. Aventi siano anomalie al cuoio capelluto;
  8. Persone affette da anemia, insufficienza cardiaca e renale;
  9. Persone affette da problemi di coagulazione;
  10. Pazienti affetti da HIV, AIDS e malattie del sangue;

Cosa fare dopo il PRP 

La somministrazione del PRP è una pratica semplice e non invasiva e non crea gravi problemi al paziente dopo la somministrazione.

Il paziente infatti potrà immediatamente tornare a causa autonomamente. Le persone che si sono sottoposte al trattamento PRP devo però seguire alcune semplici indicazioni dei giorni successivi alla procedura.

Queste indicazioni sono semplici e facili da rispettare e permettono al paziente di non avere controindicazioni o effetti collaterali.

Le principali indicazioni da seguire sono:

  1. Non lavare i capelli per almeno 24 ore dopo il trattamento;
  2. Evitare esposizione al sole, bagni al mare o in piscina nei primi giorni;
  3. Non usare prodotti di styling nei primi giorni;
  4. Evitare fumo e alcool nei primi giorni;

Il medico potrebbe suggerire altre cose da evitare o da fare dopo il trattamento. Rivolgersi sempre al medico in caso di dubbi o incertezze e evitare trattamenti fai-da-te che potrebbero creare rischi o problematiche.

PRP capelli costo 

Quanto costa sottoporsi al trattamento PRP? Il trattamento PRP è un trattamento estetico e non è un trattamento economico.

Non è semplice definire un prezzo per questo trattamento poiché ogni dottore o clinica richiedono un prezzo diverso.

Il costo del PRP per capelli varia in base al Paese o Regione in cui ci si sottopone al trattamento e al medico o clinica che lo effettuano. In linea generale i prezzi partono dai 250€ fino ad arrivare ai 1000€ per seduta.

I prezzi spesso variano anche in base al bisogno del paziente, alla grandezza dell’area da trattare o al numero di sedute necessarie. Solo un consulto con un medico potrà stimare il costo totale del trattamento.

Si consiglia al paziente di non inseguire il risparmio poiché il PRP richiede un medico esperto e un’attrezzatura costosa.

I kit utilizzati per la preparazione del PRP, inoltre, hanno marche prezzi e componenti diversi: un medico che richiede un pagamento sotto la media potrebbe utilizzare un kit più economico e quindi meno efficace.

Scegliere un prezzo estremamente basso potrebbe non solo portare a risultati meno soddisfacenti ma aumentare il rischio di infezioni e problematiche post intervento.

Plasma arricchito di Piastrine: altri utilizzi 

Fino ad ora si è trattato dell’uso del PRP nel campo della Tricologia e della cura della calvizie o nei periodi successivi al trapianto di capelli.

L’utilizzo in questo campo, infatti, è tra i più recenti. Il PRP infatti si utilizza principalmente dalla sua scoperta negli anni ’70 nel campo dell’Ortopedia e della Chirurgia Maxillo-facciale.

In questi ambiti infatti il PRP si utilizza per la sua abilità di rigenerare la cartilagine o le ossa. I fattori di crescita presenti nel PRP sono capaci di rigenerare i tessuti.

Sempre più medici, pazienti e studiosi si sono interessati a tale procedura. Gli utilizzi del PRP sono svariati e per i primi anni si sono concentrati in alcuni campi.

Dalla medicina sportiva a quella ortopedica, dalle chirurgie maxillo-facciali alle terapie parodontali. Successivamente grazie a diversi studi sulle qualità di questo trattamento, l’utilizzo del PRP si è diffuso anche in dermatologia e chirurgia estetica.

Grazie alle capacità del trattamento PRP di curare le ferite e le ustioni, di agire come anti-age, rigenerare i tessuti e favorire la saluta dei bulbi piliferi.

Più recentemente l’utilizzo del PRP è stato paragonato a quello dell’Acido Ialuronico. Sono state paragonate le sue proprietà anti-age e per combattere i segni dell’età e le rughe.

Il PRP dev’essere preparato e somministrato da un medico competente che segue le linee guida del Ministero della Salute.

Il Ministero regola la preparazione e l’utilizzo di prodotti emoderivati, cioè derivati dal sangue. In questo articolo verrà affrontato in linea generale l’argomento del PRP.

Prima il PRP per la cura dell’alopecia androgenetica e successivamente gli altri utilizzi per questo trattamento.

Ma quali sono dunque i principali campi di utilizzo per il PRP?

  • Chirurgia maxillo-facciale
  • Ortopedia e Medicina dello Sport
  • Chirurgia Estetica e Plastica

PRP in Chirugia maxillo-facciale 

La chirurgia maxillo-facciale è una parte della chirurgia che si occupa della cura della faccia e della sua parte scheletrica. In questa categoria si ritrova anche la chirurgia odontoiatrica.

I primi dati riguardanti l’utilizzo di PRP in ambito odontoiatrico risalgono a circa 30 anni fa. Veniva sottolineata la capacità di rigenerare i tessuti di questo trattamento.

In diversi studi viene dimostrato come il PRP aiuti la rigenerazione dei tessuti in caso di operazioni maxillo-facciali. In particolare collegati a problematiche ossee.4 5

Secondo questi studi una corretta terapia PRP aiuta nel processo di creazione di tessuti ossei. Si parla nel caso in cui ci fosse una scarsità di osso nel paziente.

PRP in Ortopedia e Medicina dello Sport 

L’ortopedia è una branca della medicina che si occupa dell’apparato locomotore, suddiviso in ossa, muscoli, articolazioni, nervi, legamenti e tendini.

La medicina dello sport si occupa delle patologie direttamente collegabili allo sport.

Quali sono i principali utilizzi in questo campo?

  • Problematiche legate alla cartilagine;
  • Problematiche legate alle ossa;
  • Trattamento di ferite;

Diversi studi hanno dimostrato che il PRP sia una terapia che porti a buoni risultati in questi due campi medici. Ad esempio, viene dimostrato come il PRP aiuti nelle problematiche della cartilagine o altre malattie articolari.

Queste patologie, causate da infortuni sportivi, traumi o invecchiamento danneggiano la cartilagine. Se non curate per tempo, portano al danneggiamento delle ossa.

Il PRP non possa essere considerato come unica soluzione per tali problematiche. Questo aiuta nel rigeneramento della cartilagine e delle ossa.

PRP in Chirurgia Estetica e Plastica 

La chirurgia plastica è una branca della medicina chirurgica che si occupa di difetti funzionali o morfologici o della perdita di tessuti con cause congenite, degenerative o a causa di traumi.

Alcune delle specializzazioni della chirurgia plastica sono la chirurgia estetica, la chirurgia ricostruttiva, delle ustioni o del rimodellamento corporeo.

Senza alcun dubbio il PRP trova il suo più importante campo d’applicazione proprio nella chirurgia plastica. In questo caso le infiltrazioni PRP sono utilizzate nel trattamento di:

  • Perdita di volume ed elasticità;
  • Rughe e linee d’espressione;
  • Ustioni e delle ferite;
  • Smagliature;
  • Acne e inestetismi cutanei;

I principali utilizzi in questo campo?

Gli utilizzi del trattamento PRP sono molteplici e è spesso si utilizza con altri composti. Il PRP aiuta la rigenerazione dei tessuti da solo. E’ anche utile l’iniezione di grasso autologo con PRP.

Uno studio del 2009 ha analizzato 15 pazienti con perdita di elasticità e segni dell’età. Sono stati somministrati PRP con grasso. Lo studio ha dimostrato come questi due cambiamenti abbiamo alleviato i sintomi dei pazienti.

Il PRP inoltre viene utilizzato nel trattamento delle ferite. Grazie alla sua capacità di stimolare la rigenerazione dei tessuti, le ferite si rimarginano più velocemente.

Il PRP inoltre viene usato in casi di aumento del seno, unito al grasso autologo, con risultati più che soddisfacenti.7 Negli ultimi anni l’uso del PRP è utilizzato per pazienti in cerca di una soluzione per le rughe.

Le rughe e le linee d’espressione sono causate da una minore produzione di collagene direttamente causata dall’avanzare dell’età.

Il PRP, proprio come alcuni acidi usati nella Medicina Plastica, aumenta la naturale produzione di collagene. In questo modo il PRP non cura le rughe in sé.

Cura infatti la causa principale della formazione di rughe e linee di espressione. Grazie alla sua capacità di produrre collagene questo trattamento è anche utilizzato per combattere le smagliature.

Per lo stesso motivo il PRP viene utilizzato per aiutare a combattere le macchie solari e le cicatrici causate dall’acne.

Riepilogo

Il PRP è un trattamento utilizzato ormai da più di 30 anni in diversi campi della Medicina. è un ottimo alleato nella rigenerazione dei tessuti e delle ossa.

Il paziente interessato dovrà sempre rivolgersi al proprio medico. Il medico saprà valutare con lui se sia necessario o meno. La preparazione e l’utilizzo di sostanze emoderivate richiede particolari attenzioni ed esperienza.

Si consiglia dunque di rivolgersi sempre e solo a medici esperti in questo trattamento. Questo ridurrà al minimo la possibilità di rischi e complicazioni e ottenere ottimi risultati.

Citazioni

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2Gentile P, Garcovich S, Bielli A, Scioli MG,  Orlandi A, Cervelli V, The effect of Platelet-Rich Plasma in Hair Regrowth: A randomized Placebo-Controlled Trial, Stem Cells Translational Medicine, Vol 4(11), Pag: 1317, Novembre 2015 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26400925

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4Cervelli V, Palla L, Pascali M, De Angelis B, Curcio BC, Gentile P, Autologous Platelet-Rich Plasma Mixed with Purified Fat Graft in Aesthetic Plastic Surgery, Aesthetic Plastic Surgery, Vol 33, Pag: 716, 2009 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19588189

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6Tabrizi R, Karagah T, Shahidi S, Zare N, Does platelet-rich plasma enhance healing in the idiopathic bone cavity? A single-blind randomized clinical trial, International Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, Vol 44(9), Pag: 1175, Settembre 2015 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26074365

7Gentile P, Di Pasquali C, Bocchini I, Floris M, Tati E, Fiaschetti V, Floris R, Cervelli V, Breast Reconstruction with autologous fat graft mixed with platelet-rich plasma, Surgical Innovation, Vol 20(4), Pag 370, Settembre 2012 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22964262

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