Chi è un buon candidato trapianto capelli? 

CHI È UN BUON CANDIDATO TRAPIANTO CAPELLI

Il trapianto di capelli può essere senza dubbio di grande aiuto per chi sta soffrendo di calvizie. Questa operazione aiuta l’autostima e a sentirsi meglio con se stessi e con gli altri. Spesso ci si trova in una situazione di trapianto di capelli non riuscito e ci si interroga sul perché oppure ci si chiede se l’autotrapianto funziona.

Sebbene spesso ci siano svariate ragioni e queste possano variare in base al paziente, in alcuni casi il candidato al trapianto di capelli non era ideale o completamente non idoneo al trapianto di capelli.

Il problema è che spesso le cliniche non considerano il caso del paziente e preferiscono il guadagno ai risultati, ignorando alcuni fattori chiave che potrebbero comprometterne l’esito finale.

Altre volte sono i pazienti stessi che si chiedono chi è un buon candidato del trapianto di capelli ma non sanno come scoprirlo. Non tutte le persone affette da calvizie infatti possono sottoporsi a questa procedura.

Solo un medico specializzato potrà decidere se il paziente è un buon candidato al trapianto di capelli, ma ci sono regole generali che vengono seguite per fare distinzione e poter riconoscere un ottimo candidato del trapianto capelli.

Come si riconosce un buon candidato al trapianto di capelli? 

Per assicurare ottimi risultati dopo il trapianto di capelli bisogna considerare se il paziente è un buon candidato per trapianto di capelli o non idoneo al trapianto di capelli.

Un medico che sottovaluta questo passaggio al momento del consulto può portare ad un trapianto di capelli non riuscito o a complicazioni post operatorie. Il paziente inoltre dovrebbe conoscere questi fattori prima di contattare una clinica ed essere sempre sincero con il proprio medico al momento del consulto in modo da evitare rischi e delusioni.

Ecco i 7 fattori di un buon candidato al trapianto di capelli:

  • La causa della perdita di capelli
  • Il livello di perdita di capelli e calvizie
  • Età e sesso
  • Traumi e bruciature
  • Densità dei capelli e lassità del cuoio capelluto
  • Colore e texture dei capelli
  • Stato di salute del candidato

La causa della perdita di capelli 

La perdita di capelli si manifesta per svariati motivi e questo è il primo fattore considerato dagli specialisti per consigliare o sconsigliare il trapianto dei capelli.

Se la perdita dei capelli è causata da stress o altre cause temporanee come anemia, sbilanci ormonali, effetti collaterali di alcuni medicinali o chemioterapia non ci si può sottoporre ad un trapianto poiché si tratta di una perdita di capelli temporanea.

Un buon candidato al trapianto di capelli infatti soffre di una perdita permanente di capelli come l’alopecia androgenetica. Questa perdita di capelli non dev’essere ai primissimi stadi e dev’essere in remissione.

Il paziente inoltre dev’esserne affetto da alopecia da almeno 3 anni. Nel caso in cui la caduta di capelli fosse ancora in corso e in piena evoluzione il paziente potrebbe ritrovarsi con nuove zone calve a distanza di tempo dal trapianto di capelli e potrebbe dover ripetere l’intervento.

Livello di perdita di capelli e calvizie 

La stempiatura è solitamente la prima fase della calvizie e può essere un vero problema per l’autostima di un uomo ma questa non sempre è un motivo sufficiente per sottoporsi al trapianto di capelli.

In caso il paziente voglia correggere la stempiatura il medico deve accertarsi che la caduta dei capelli si sia stabilizzata.

Nel caso si corregga la calvizie mentre la caduta dei capelli sia in corso in futuro sarebbero necessari ulteriori trapianti per correggere l’effetto antiestetico della perdita dei capelli dopo il trapianto di capelli.

Un buon candidato al trapianto di capelli presenta già calvizie ma non è completamente calvo. Il trapianto, infatti, utilizza gli stessi capelli del paziente e, qualora questo fosse completamente calvo, l’intervento sarebbe impossibile.

Si consiglia l’intervento a chi rientra almeno nel 3° livello della scala Norwood. Qualora ci si sottoponesse ad un intervento prima del necessario, cioè quando la calvizie è ai primi stadi, si potrebbe avere bisogno di altri interventi successivamente.

Durante la consultazione con il medico si deciderà se la perdita di capelli è sufficiente per rendere il paziente un buon candidato al trapianto di capelli o se bisognerà aspettare qualche anno.

Età e sesso 

Gli uomini e le donne non hanno la stessa possibilità di poter effettuare un trapianto di capelli. L’uomo tende ad avere una perdita localizzata dei capelli e la presenza di capelli ancora forti nella zona laterale e posteriore della testa.

Queste zone sono immuni all’alopecia e vengono utilizzate per il prelievo delle unità follicolari da trapiantare. La donna solitamente soffre di alopecia androgenetica femminile non localizzata ma diffusa con assottigliamento in tutte le zone della testa; questo significa che vengono a mancare follicoli sani da prelevare e trapiantare.

Qualora una donna con queste problematiche dovesse sottoporsi all’intervento, i capelli trapiantati cadrebbero modificando il risultato finale del trapianto.

Nel caso in cui una donna soffrisse di perdita di capelli localizzata potrebbe sottoporsi alla procedura di trapianto.

L’età è un altro fattore da considerare. Sebbene alcuni tipi di calvizie si presentino già intorno ai 21 anni, in via generale i medici preferiscono aspettare il superamento dei 22 anni prima di effettuare un trapianto; si considera questa l’età minima consigliata poiché solitamente si presenta una calvizie già sviluppata.

In questo modo il paziente diventerà un buon candidato al trapianto capelli.

Traumi e bruciature 

Nei casi in cui il candidato, uomo o donna, avesse perso i capelli a causa di lifting, bruciature o traumi ma abbia conservato zone di capelli da cui poter prelevare i bulbi, si procederà con il trapianto di capelli.

Purché ci sia una buona zona donatrice, la correzione di un trauma o bruciatura al cuoio capelluto rende il paziente il candidato ideale al trapianto di capelli.

Densità dei capelli e lassità del cuoio capelluto 

L’area donatrice è la parte posteriore della testa da cui le unità follicolari verranno estratte per poi essere trapiantate. In questa zona i capelli sono geneticamente resistenti alla caduta e all’alopecia.

Il numero di capelli presenti e la densità nella parte posteriore della testa sono un importante fattore che il medico terrà in considerazione. Dev’esserci una buona concentrazione di capelli per poter effettuare l’intervento.

La lassità del cuoio capelluto invece determina quanti capelli donatori possono essere estratti. Dopo un controllo di queste zone, il medico sarà in grado di valutare l’idoneità del soggetto e il numero di unità follicolari da estrarre.

Colore e texture dei capelli 

Se il colore dei capelli e della pelle del paziente sono simili o se i capelli sono mossi o ricci le possibilità di essere un buon candidato per il trapianto aumentano.

In questi casi il paziente avrà bisogno di meno capelli trapiantati che copriranno una zona più ampia del cuoio capelluto sottostante. Il colore e la texture non influenzano la possibilità del trapianto ma influenzano gli effetti finali e il risultato complessivo dell’operazione.

Stato di salute del candidato 

Nonostante il trapianto di capelli non sia un’operazione rischiosa e complicata, ci sono comunque rischi legati allo stato di salute del paziente. In linea generale, i pazienti che soffrono di problemi di cuore dovrebbero evitare tali procedure.

In caso in cui il soggetto sia diabetico o stia prendendo farmaci per fluidificare il sangue è bene eseguire l’intervento solo dopo una terapia personalizzata prescritta dal medico che effettuerà il trapianto.

Si consiglia al paziente di essere sempre sincero con il proprio medico e descrivere attentamente il proprio stato di salute e le terapie mediche a cui è sottoposto. La sincerità non solo aiuterà il processo del trapianto di capelli ma eviterà problemi di salute generali.

Le patologie che non permettono al paziente di sottoporsi al trapianto di capelli sono:

  1. HIV e AIDS e altre malattie del sangue;
  2. Epatite B e C;
  3. Gravidanza;
  4. Epilessia;
  5. Disturbi psicologici;
  6. Allergia all’anestesia;
  7. In caso di diabete o disturbi legati alla pressione sanguigna il medico del trapianto di capelli chiederà consiglio al medico curante del paziente in modo da valutare insieme quali possano essere i rischi del trapianto di capelli;

 

Essere un buon candidato per il trapianto dei capelli significa avere una buona possibilità di una perfetta riuscita dell’intervento. Lo scopo di un buon medico è quello di effettuare un trapianto di successo, di evitare rischi per il paziente e non ripetere la procedura in futuro.

Bisogna evitare medici che non considerano questi fattori prima di consigliare l’intervento poiché, più che alla salute a al risultato finale, sono interessati al guadagno.

 

Rassman WR, Bernstein RM, McClellan R, Jones R,Worton E, Uyttendaele H, Follicular unit extraction: minimally invasive surgery for hair transplantation.